Sarà che a Milano in questi giorni c’è l’evento Taste of Milano**, sarà che maggio a casa
mia corrisponde al mese con più compleanni dell’anno...sarà, sarà, ma in questo periodo ho avuto
modo di provare parecchie ricette e oggi vi propongo quella di un dolce che
ho sperimentato per il compleanno a sorpresa di un’amica. Insomma un bel modo
per avvicinarci dolcemente al weekend no?
Bando alle ciance, raggruppate gli ingredienti e il
materiale adatto per iniziare questa ciocco delizia:
Per creare due torte da sovrapporre una sull'altra di
due stampi da 20 cm: 225 gr di burro 225 gr di zucchero semolato 4
uova 150 gr di farina 1/2 bustina di lievito 100 gr di cioccolato
fondente 2 tortiere o stampi da 20 cm di diametro
Fruste e cucchiaio Pentole per il bagnomaria
Per unire e ricoprire le due torte*: 270 gr di
cioccolato 250 gr di panna liquida da montare frusta e cucchiaio da cucina
Preriscaldate il forno a
180° e fate fondere a bagnomaria 100 gr di cioccolato. Montate burro e zucchero
con le fruste e incorporate un uovo alla volta. Se non dovesse riuscirvi con le
fruste non spaventatevi e usate un cucchiaio. Setacciate metà di farina e
lievito nel composto appena ottenuto e mescolate bene. Versate a filo il
cioccolato sciolto a bagnomaria e amalgamate, poi unite la farina e il lievito
rimasti. Suddividete l’impasto in due teglie di 20 cm di diametro rivestite di
carta forno (o oleate se sono di silicone) e fate cuocere per 20 minuti circa. Le torte saranno cotte se inserendo uno stecchino questo ne uscirà
asciutto. Togliete le torte dagli stampi, fatele raffreddare e preparate la ganache. In una pentola mettete la panna liquida e i 270 gr di cioccolato spezzettato. Fate fondere a
bagnomaria mescolando ben bene.
Quando il cioccolato sembra una crema liquida, versatene un po' sulla superficie della prima torta creando uno strato di qualche millimetro e
sovrapponetevi l'altra. Ora, il prossimo passo è versare la crema di cioccolato
sull'intera superficie (compresi bordi esterni) dell'unica torta che avete formato. Essendo il cioccolato molto liquido, dovrete stare attenti a non farlo colare sul piatto. Esistono due
soluzioni: la prima è fregarsene e aggiungere un giro di fragole per coprire gli
eventuali residui (come ho fatto io perché ho scoperto dopo che il cioccolato
diventa subito duro sul piatto) oppure mettete un po’ di stagnola sul piatto
prima di passare alla colata. In questo caso una volta finito potrete staccare
la stagnola. In ogni caso dopo aver ricoperto bene tutta la superficie delle due
torte sovrapposte mettetela in frigo per far solidificare il cioccolato. Dopo
almeno trenta minuti di riposo in frigo la vostra torta potrà essere
gustata.
Se vi avanza della ganache, come è successo a me, non
agitatevi ed immergetevi le fragole che, una volta solidificate in frigo, con
uno stuzzicadente potranno poi essere poste sulla torta.
L’effetto scenico è assicurato così come la bontà perché
dopo il mio esperimento anche un’altra amica ha provato a fare la stessa torta
per un compleanno e ha ricevuto ottimi commenti.
Per cui auguri a tutti coloro che sono nati in maggio e
un enjoy per questa ricetta.
* ammetto di aver cambiato la
ricetta originale di Crea e Decora perché il doppio delle dosi era veramente
esagerato ma l’intuito e i miei soliti “assaggiatori ufficiali” mi hanno dato
ragione.
** per saperne di più sull'evento Taste of Milano potete consultare il sito ufficiale: http://www.tasteofmilano.it/ e la mia torta è a prescindere dall'evento.
P.s. scusate la foto così lunga ma siccome è una torta con tanti passaggi riassumerli nella solita griglia mi sembrava un po' riduttivo.
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Colazione da Darcy
10:19
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Un libro per cambiare
Devo ammettere che sono estremamente lenta a leggere. Devo ammettere che un titolo prima di piacermi deve intrigarmi un bel po' o rischia di essere lasciato tristemente a metà o, peggio ancora, meritarsi un not enjoy drastico come è successo a Il segreto della collana di perle. Colazione da Darcy è stato abbastanza subdolo da conquistarmi due volte: la prima sul catalogo online della biblioteca (adoro il tea e come vedete la copertina non può che attirarmi), la seconda quando su Facebook Newton Compton (editore del libro) ha annunciato che l'e-book era in promo a 0,99 cent. Ovviamente senza pensarci due volte ho premuto l'allettante tasto compra ed ecco che è iniziata l'avventura di Darcy. Darcy è una giornalista di bellezza che perde l'amata zia, la quale le lascia in eredità un mucchio di sterline se solo lei, donna indurita da un'infanzia non felice e fanatica di internet, del lusso e della cosmesi, accetta la sfida di vivere un anno intero sull'isola di Tara formando una nuova comunità. Tara è un'isola quasi disabitata e tutt'altro che ospitale ma ha una bellezza paesaggistica notevole e sembra avere una magia speciale. Si, in qualche modo ogni componente dello sgangherato gruppo di nuovi isolani riuniti da Darcy viene trasformato in meglio sull'isola e la protagonista stessa si trasforma pagina dopo pagina. Essendo poi un libro un po' romanzato non mancano le storie d'amore e una sana competizione tra il biondo angelo irlandese di nome Conor e il rude dal cuore d'oro Dermont per cui confesso di aver sviluppato un debole dal terzo capitolo in poi. Come avete intuito la vicenda base del libro è buona, la scrittura è scorrevole e i personaggi sono ben resi nelle loro descrizioni. Quello che non potete sapere (e per questo vi racconto a grandi linee per non svelarvi il meglio) sono i piccoli colpi di scena presenti qua e là, il retro gusto di miti e leggende celtiche, le descrizioni favolose del folklore irlandese mischiati al fascino dello shopping online e il mondo 2.0 che siamo abituati a vivere. Vi piacerà molto scoprire che l'autrice, Ali McNamara, ha utilizzato veri miti celtici (come quella del claddagh e di Finn McCool ) contestualizzandoli in modo molto scaltro sulla sua isola immaginaria. Talmente scaltro che vi lasceranno facilmente cadere nella tentazione di googolarli almeno una volta! Mentre vi scrivevo la trama mi sono anche resa conto che effettivamente questo è un libro che parla di cambiamento, dell'imperare a mettersi in gioco e scoprire se stessi e valorizzarsi proprio come fanno i protagonisti...ecco perché ho il sottotitolo "un libro per cambiare"! L'unico neo che ho riscontrato è la motivazione dietro la scelta del titolo ma...shhh...acqua in bocca, anzi tea;) Insomma come mio primo esperimento e-book a pagamento posso dirmi ampiamente soddisfatta e devo ringraziare l'animo scaltro della Newton Compton che mi ha aggiunto un capitolo di Innamorarsi a Notting Hill (sempre della stessa autrice) come chiusura del libro. Potrà essere il prossimo post della sezione biblio di questo post?!? Ai posteri l'ardua sentenza!;) Intanto enjoy l'avventura di Darcy... Titolo, autrice e casa editrice: Colazione da Darcy, Ali McNamara, Newton Compton EditoriSito ufficiale con trailer libro: http://blog.newtoncompton.com/colazione-da-darcy/Pagina facebook di Newton Compton Editori: http://www.facebook.com/NewtonComptonEditori?fref=ts
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Tiramisu scomposto
11:51
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Il divertimento della rivisitazione
Se è vero che
fare i dolci in compagnia è divertente decisamente è ancora meglio idearli
insieme alle amiche. Questa è la mia scoperta di venerdì sera tra una corsia e
l'altra del supermercato con le mie dolci e golose amiche. Da un veloce
brainstorming davanti alla classica ricetta del tiramisu siamo arrivate alla
grandiosa idea di creare il "tiramisu scomposto". Lo so:state facendo una faccia
perplessa ma... se amate il caffè caldo, sorprendere voi stessi e i vostri
commensali iniziate a procurarvi una frusta elettrica, bicchierini o pirottini
di alluminio carini e questi ingredienti:
500 gr di mascarpone 250 ml
di panna da montare ( io ho fatto la salutista e ho scelto quella ad alta
digeribilità) 4 tuorli d'uovo ( le mie erano uova piccole) 250 gr di
zucchero semolato Cacao amaro q.b. Confezione di savoiardi o pistokkos
sardi (pronuncia variabile da regione a regione) Caffè per almeno 10 persone 2 ciotole abbastanza
capienti Strofinaccio o paraspruzzi per le operazioni di montatura panna e
crema
Prima di tutto montate la panna con la velocità massima delle
fruste elettriche. La ricetta che ho usato* io consigliava poi di montare sempre
dal basso verso l'alto per far rendere meglio l'effetto. Finito con la panna
create una crema con tuorli e zucchero amalgamandoli così tanto da cercare di
renderla più chiara possibile. Io vi sconsiglio l'utilizzo delle fruste elettriche Aggiungete poi il mascarpone alla crema di
tuorli e zucchero. Lavorateli bene fino ad ottenere un composto omogeneo e senza
grumi che andrete a versare nella panna precedentemente montata. Continuate a
mescolare dal basso verso l'altro per rendere tutto omogeneo e far si che si
amalgami bene. Quando vi sembra che abbia un nell'aspetto cremoso, coprite e
mettete in frigo per almeno un 20 minuti. Preparate il caffè per circa
dieci persone visto che il mascarpone è calibrato su quella
quantità.
Finito il tempo di riposo, suddividete la crema nei pirottini e
spolverate con un po' di cacao. Affiancate questi pirottini da altrettanti pieni
di caffè e da almeno due savoiardi o pistokkos sardi. Fornite le seguenti
istruzioni ai vostri commensali: immergere velocemente il biscotto nel caffè e altrettanto velocemente nella crema. Gustare senza ritegno.
Oltre al divertimento nel vedere chi riusciva a non spezzare il
biscotto, chi alla fine cedeva e annegava la crema nel caffè, l'esperimento è
riuscito alla perfezione lasciando tutti piacevolmente stupiti per bontà e
trovata. Per cui un enjoy alla ricetta e un grazie alle mie amiche che mi hanno convinto a metterla in pratica!:)
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Impossible photography di Erik Johansson
15:10
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Photoshop,
sociologia e arte ben shakerate
Dopo un post sul cinema e uno sull’advertising, questa
settimana non potevo chiuderla senza aver scritto qualcosa sulla fotografia. Proprio per
questo ho cercato un fotografo abbastanza talentuoso e singolare proprio come
il film di Baz Luhrmann che ha aperto questa settimana. Devo ammettere che
ripensandoci il suo lavoro non è così glamour come il film ma decisamente ha
un'invidiabile componente attrattiva. Il segreto? Un’immaginazione dirompente e
un uso di Photoshop da far invidia. Di chi sto parlando? Erik Johansson, artista
svedese che sta lasciando tutti gli appassionati del genere a bocca aperta.
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Dopo l’iniziale delusione di Carosello mi sono abbastanza
disabituata a guardarlo…ma ieri sera, per puro caso, sono incappata nel
contenitore Reloaded e dopo i soliti spot…eccola: la nuova pubblicità dell’Algida.
Concept semplice, grafica pulita e minimal, il nuovo spot
Algida presenta “vita da vaschetta” in cui una famiglia di contenitori dialoga
sul futuro della figlia che si scoprirà essere una vaschetta di fior di fragola
adorata da tutti. Proprio come le vecchie
glorie di Carosello, dopo la storia di un minuto circa, segue lo spot di trenta
secondi dal sapore famigliare e amichevole come solo Algida e il suo gelato
sanno far pensare.
Mi ha colpito perché finalmente c’è qualcosa di nuovo che
ricalca a grandi linee gli ideali del primo Carosello fatto di creatività e
storytelling ma non rispolvera qualcosa di già visto o anacronistico come il Jo Condor di Nutella. Interessante
anche l’uso del linguaggio: quello de “i genitori”della storia viene ripulito
da ogni influsso dialettale e moderno strizzando l'occhio alla funzione educativa dell’epoca
caroselliana, mentre alla parte più giovane viene affidato lo svecchiamento fatto
di “wow” e “yuppi”.
Questo è un esperimento riuscito visto che al mio gruppo d’ascolto di 5 enni è piaciuto al punto di tirare fuori il riservato-ai-cartoni
“rivediamolo”. Per cui ora sono curiosa di sapere cosa dirà il mio gruppo d’ascolto
virtuale. A voi il video da youtube e lo spazio commenti in cui dirmi la
vostra mentre io mi chiedo se nelle tre settimane di permanenza faranno anche una seconda versione con altri gusti come fa intendere questo articolo tecnico di Youmark.
Enjoy la vita da vaschette Algida.
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Il grande Gatsby
11:29
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Baz,
lo sparkling e gli anni 20: la perfezione
Finalmente
sono riuscita a vedere il grande Gatsby! Finalmente perché ne ho sempre sentito
parlare come il caposaldo della letteratura americana ma non ho mai avuto
l'occasione di leggerlo. Finalmente ho capito che si pronuncia con la
"a" e non "Getsby". Finalmente perché è da più di due mesi che la pagina Facebook
di Tiffany sta riempiendo i miei occhi con scintillanti pezzi della collezione
dedicata al film...e...last but not least aspettavo un roboante ritorno sulle
scene del mio regista preferito, Baz Luhrmann.
Già, il mio regista preferito perché fin da Romeo +juliet ha preso il classico e l'ha
unito almoderno dimostrando che nonostante il progresso, la cultura e l'evoluzione della conoscenza, noi umani siamo sempre gli stessi. Soffriamo per
amore, viviamo nell'inganno e alla fine abbiamo bisogno di uno scrittore
outsider che ci dica la verità.
Se
avete visto Moulin Rouge capirete cosa sto dicendo...ma torniamo a Gatsby.
Ripensando
al film nel suo complesso come aggettivo sceglierei "sparkling" perché l'
intera ambientazione cittadina e le famose feste di Gatsby hanno come protagonista assoluto la luce. Sfumata, brillante o luccicante che sia (a seconda dei punti della New York
decantata), la luce crea un effetto irresistibile che minuto dopo minuto convince
anche lo spettatore più esigente. L' aggettivo sparkling è anche per il
complessivo brio nel quale la storia trascina chi la segue. Hosempre trovato che Baz avesse
un modo estremamente efficace e particolare per descrivere il divertimento
estremo attraverso colori, movimento e musica. Anche qui il mio regista non si
smentisce e per chi ha l'orecchio particolarmente allenato non potrà che
apprezzare il remake di Crazy in love e la calda voce di Jay-z che ci accompagna
negli anni'20 ma ci scuote con un ritmo noto e nostro proprio per farci amare il
protagonista e il suo mondo.
A
proposito di protagonista...che dire di Di Caprio? Diversamente dal crudele Calvin Candy di
Django, Leo interpreta l'amico che tutti vorrebbero e il gran signore innamorato che apre le porte del suo castello per far entrare tutta New
York in attesa che arrivi Lei, Daisy. Irresitibile nel ruolo, perfetto
per una candidatura all'Oscar. Devo ammettere che anche il resto del cast è
sapientemente scelto, da Tobey Maguire che interpreta l'outsider naive Nick Carraway, passando per la glaciale Daisy di Carey Mulligan, la passionale Isla Fisher nel ruolo
dell'amante Myrtle Wilson fino ad arrivare alla perfetta donna anni'2o di Elizabeth Debicki.
Diciamocelo:
uscirete dal cinema inebriati dagli effetti speciali delle parole sulle
scene che vi riporteranno dentro e fuori proprio come continua a ripetere il
narratore Nick Carraway.
Insomma
non è un film comune e non è il classicone. Non è scontato ma è pieno di
dettagli che devono essere cercati e in secondo tempo analizzati. Di
sicuro non è un film che non vi rimarrà impresso. Per cui premio il mio Baz con
un "enjoy" stra meritato e voi con il trailer del film e il promo con la voce di Fergie che ben fa intuire la bellezza della colonna sonora di questo film.
Trailer:
Spot per catapultarvi nell'atmosfera festaiola del film:
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Angelina Jolie by Brad Pitt per W magazine
11:26
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Bianco e nero: allo scatto o in post
produzione?
Sarà un caso o destino ma l’altro ieri, prima che
arrivasse ai giornali la notizia dell’intervento di Angelina Jolie, sul mio
flipboard è apparso un articolo su un servizio fotografico del 2008 di Angelina per la
rivista W. Nulla di eclatante considerando che è una delle attrici più
fotografate della storia moderna, direte voi… e invece questo servizio
fotografico ha due grandi particolarità: la prima è l’autore, la seconda è il
mezzo utilizzato.
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The History of Typography - Animated Short
08:38
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Type is power. The power to express words visually*.
Difficilmente mi incanto davanti ai video per 5 minuti consecutivi
senza avanzare sulla barra ma quando capita vuol dire che questi meritano
davvero. Il primo caso è stato quando mi sono imbattuta in Kid President, oggi
invece si è manifestato il secondo fortunato evento che porta il nome di the
history of typography.
Di cosa si tratta? Per una volta con ordine, ironia e un
bello stile vengono spiegati tutti quei nomi assurdi dei font che normalmente
utilizziamo per scampare al “vecchio” Times New Roman su i nostri pc, nelle nostre
mail e forse anche nei nostri biglietti appesi al frigo. Dal Black Letter di
Guthenberg al Comic Sans passando per l’invenzione del sopraccitato Times New
Roman, Ben Barrett-Forrest analizza i tratti che li hanno resi famosi,
leggibili e utili. Ciò che è davvero affascinante di questo video, però, non è la storia ma la grafica e il modo in cui
è stato girato.
L’idea geniale è di aver utilizzato uno sfondo bianco su cui
si alternano lettere e silhouette di carta mentre due mani muovono gli elementi
e diventano di supporto alla narrazione. Talmente bello da non riuscire a staccare
gli occhi fino al quinto minuto dove appare il bel mix di tutti gli silhouette
degli elementi fisici usati durante le riprese, ossia 291 lettere di carta
fotografate per 2454 volte e assemblate
in “solo” 140 ore di lavoro! Se non dovesse piacere la trama bisogna almeno donare
qualche punto per dedizione e gran impegno.
Se invece siete appassionati di font e grafica come me (eh
si da brava impedita nel disegno ho sempre ammirato la grafia e la computer
grafica) vi piacerà scoprire le nuove invenzioni e i motivi per cui sono state
poi utilizzate o arrivate ad essere moda. Ovviamente da patiti e ammiratori dei
font, l’unica pecca che troverete è che non menzioneranno nulla sulle origini
di Calibri (il font reimpostato da Microsoft su word), o sull’Arial (il mio
preferito), il caro e megalomane Tahoma
o il discreto Trebuchet che ho scelto per questo blog. Dite che sono
decisamente troppo giovani per entrare nell'excursus storico? Oppure è già in
lavorazione il capitolo successivo di questo video?
Nel mistero non vi levo altri minuti preziosi alla visione di
questo video che vedo tra i possibili fenomeni virali del prossimo mese o due
(ecco perché il tag Phenomenon).
Per cui enjoy tipography e un ringraziamento pubblico a
Guthenberg, a Janson, a Caslon, a Gill e tutti coloro che ci hanno dato il loro
carattere con cui scrivere. ;)
* Il carattere è potere. Il potere di esprimere le parole in modo visivo. Tutto il video purtroppo è in inglese ma una buona parte è comprensibile per cui non fermatevi davanti all'ostacolo linguistico.
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Real Beauty Sketches di Dove
09:50
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L’autostima vien
guardando...
Dopo la delusione di Carosello Reloaded di questa
settimana torno a scrivere di pubblicità. Perché? Al di là di
contenitori, spazi etc etc ci sono alcune adv che meritano di essere viste e
apprezzate perché autentici gioielli creativi (per forma o contenuto poco importa).
Uno di questi è la nuova campagna viral “Real Beauty
Sketches” di Dove. Come quasi tutte noi donne ricordiamo Dove (il famoso sapone
con l’aquila blu in volo) un po’ di anni fa era arrivata a shakerare il nostro
immaginario di bellezza proponendoci il coté autentico: non più le eteree e
irraggiungibili Cindy Crawford, Eva Herzigova, Claudia Schiffer e top
fantastiche, ma ragazze normali nelle loro campagne adv. Hanno scelto donne
autentiche che sono belle proprio perché non seguono i canoni di bellezza di
Vogue ma hanno lo stesso appeal delle top e hanno inserito tutti questi concetti
in un manifesto per la bellezza autentica.
Non fate i maschilisti e immaginatevi la vostra mamma o la vostra fidanzata. Non
fate le acide e immaginatevi voi o le vostre amiche. Si, proprio quel tipo di
bellezza autentica. Fatta di imperfezioni, di rughe, di capelli bianchi e di
tanto fascino.
Nel 2013 ritornano con un esperimento che ha del
geniale…ancora più disruptive dell’iniziale manifesto. Per capirlo fino in fondo
partite da una domanda: come vedi te stessa(o te stesso)? Ognuna/o di noi ovviamente si
descrive come si vede non come è. Questo spiega perché la bellezza non è
scientifica ma semplicemente una convinzione oggettiva. Non ci credete? Se a
darvi la prova del nove fosse invece qualcuno che è abituato a fare ritratti
senza vedere in volto chi deve ritrarre? Senza più giri di parole arriviamo al
fulcro dell’idea geniale di Dove: chiamare un ritrattista forense che di solito
fa i ritratti dei sospettati alla centrale di polizia, installarlo con i suoi
strumenti in una posizione per cui è al buio e chiedere a delle donne di
descriversi. Le stesse donne, però, verranno poi descritte da persone che hanno
conosciuto pochi minuti prima del loro turno e daranno vita ad un secondo
ritratto delle stesse.
Il confronto è impressionante: sembra siano ritratte due
donne completamente diverse ma la fonte d'ispirazione è una. Il claim “you are more beautiful than you
think”(sei molto più bella di quel che pensi) ben rende l’idea di autostima che
ognuna di noi dovrebbe avere sulla cornice del proprio specchio. Ovviamente
vedere e rivedere questo video in questi giorni di pioggia e di preparazione
alla prova costume è un toccasana per qualsiasi fisico a pera, asciutto o
morbidoso ai lati che sia.
Oggi è sabato e normalmente c’è un po’ di voglia di
shopping per cui enjoy il video qui sotto e andate fiere delle vostre prove in
camerino incuranti degli sguardi altrui.
P.s. siccome domani è la festa della mamma e so già che
molti sono in crisi perché non sanno cosa scrivere sul bigliettino vi ho messo
il video con sottotitoli in italiano che potrebbero essere di “estrema
ispirazione”;)
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The Hunger Games
10:09
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Il degno
inizio di una saga
L' altro ieri
ho rivisto The Hunger Games. Film evento del 2012 che già all'epoca avevo visto al
cinema e, grazie a Babbo Natale, ora ritrovo nella mia collezione di DVD.
Rivedendolo senza l’ansia di sapere come va a finire, mi sono resa conto di
determinate caratteristiche che rendono questo film il degno inizio di una saga
a cui decisamente auguro il successo di Harry Potter o Twilight (detrattori
leggete sotto e non commentate questo esempio).
Andiamo con ordine:
schiacciamo play e iniziamo la nostra analisi per benino. Uno dei primi elementi
che saltano all'occhio sin dai primi istanti è la tecnica filmica: durante la
descrizione dell’eroina nella sua vita normale fatta di lavoro in casa e caccia
abbiamo un susseguirsi di immagini scattose, frammentate e saltellanti. La prima
volta che ero in sala giuro di aver pronunciato: “se continua così esco”. Grazie
al cielo il montaggio rude ha il ruolo narrativo di spiegare la libertà tanto
agognata della protagonista e ben si distanzia dalla stucchevolezza di Capitol
city dove arriva per i famosi giochi.
Ho accennato alla protagonista, ecco, trovo
semplicemente geniale l’idea di far incarnare ad una ragazza così tanti valori
di coraggio, eroismo, pragmatismo e sentimento. Non che voglia dire che sia
unica nel suo genere ma mi piace molto il fatto che la femminilità passi
attraverso l’essere comprensiva e caritatevole anziché il classico errore
dettato dal cuore. Mi piace anche molto l’idea che siano i ragazzi i
protagonisti e che siano loro a far cambiare idea ai grandi che non sono poi
così mentori come si dipingono sempre gli adulti nei film. Devo anche aggiungere
che Jennifer Lawrence in questo film mi è piaciuta parecchio, molto più di X-men
(dove l’ho quasi intravista più che vista): l’espressione risoluta ma spaesata
di fronte alla rete degli umani mi è sembrata talmente naturale che quasi mi
sembra strano vederla sorridente sul red carpet e decisamente felice durante gli
Oscars.
Altra chicca di questo film è il cast che come tutte le
belle sorprese si rivela poco a poco. Protagonista a parte, troviamo
il teen idol Liam Hemsworth (fratello di Thor e fidanzato di Miley Cyrus), la
modaiola Elizabeth Banks (la ricorderete come la mamma sclerotica di che cosa aspettarsi quando si aspetta),
Stanley Tucci in versione talk show con tanto di sguardi alla Zoolander, Josh Hutcherson (che risulta essere l' asso nella manica secondo wikipedia), l’insospettabile Lenny Kravitz e
Donald Sutherland. Si il presidente in
bianco è Donald Sutherland e vi sembra così tanto di conoscerlo perché sarete
stati fan (o ampiamente martoriati dalla sua pubblicità) di 24 con protagonista
il figlio Kiefer che gli assomiglia tantissimo. Non solo il cast è uno
sciorinamento di stelle che danno un appeal più intenso ai personaggi e al film
ma decisamente insieme funziona molto, quasi come se ognuno tirasse fuori il
meglio dell’altro componente. Vedere la performance degna di nota (nonostante
l’eye liner oro) di Lenny Kravitz.
Ho accennato all’eye-liner oro….è tecnicamente
impossibile non notare l’ambientazione ultra fittizia di Capitol city. L’ho
definita “ultra fittizia” perché è davvero strana: non abbiamo il futurismo tout
court e non abbiamo il retrò ma un mix colorato, sgargiante e eccessivo che si
mescola con l’assenza dell’esercito bianco contrapponendosi al grigiore e ai
colori molto scuri dei distretti poveri. Un’idea di ambientazione vincente
perché, non ricalcando nessuna tradizione o luogo specifico, narrativamente sembra
indicare che quella città è ovunque e noi ne siamo spettatori impotenti.
A proposito di spettatori: notata la meravigliosità
degli omaggi a Orwell, Truman Show ed Agata Christie? No, non sto buttando autori
e nomi a caso: mi piace molto la scelta del gioco sul ricordo del romanzo dieci piccoli indiani di Christie, come
trovo interessante lo sfruttamento del grande fratello centrale che controlla e
imprime la sua cultura sui distretti à la Orwell rimescolando il tutto con un
po’ di novità del famoso film di Jim Carey, appunto The Truman show.
A conti fatti e visione finita non è un film che passa
inosservato e riguardandolo ci si chiede come sarà il secondo capitolo non
avendo visto chiari suggerimenti del continuo della saga (o mi sono distratta?).
Siete curiosi come me eh? Beh allora guardate dopo il trailer di the hunger
games e troverete un altro trailer dedicato al secondo capitolo in uscita a
novembre 2013… che altro dire?
Enjoy il primo capitolo in dvd e correte subito qui a
vedervi come sarà il seguito!
P.s. il film è abbastanza violento (non a caso la traduzione è giochi della fame perché si combatte fino all'ultimo sangue) lo sconsiglio per i più piccoli.
Trailer di The hunger games
Trailer del capitolo due chiamato La ragazza di fuoco (in inglese)
Ogni feedback e ogni idea è preziosa: grazie per il tuo commento!:)
Carosello Reloaded
10:14
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Il mito in
versione reloaded e il commento da ragazza anni 80!
Uno dei miei primi ricordi televisivi è un enorme
ippopotamo blu che ballava e parlava con bambini che gli giravano intorno con i
pannolini. Mi ricordo anche che quando ho chiesto cosa ci facesse quell'ippopotamo in uno spot per bambini i miei genitori hanno assunto la
classica faccia da “oh che ricordi” e addolciti hanno sospirato:
<<Carosello…>> per poi pronunciare la famosa frase “tutti a nanna
dopo Carosello”. Anni dopo all'università tra sociologia della comunicazione, nuovi media e marketing ho
capito il vero fenomeno di questo programma tv, culla dei più grandi talenti
della storia della pubblicità italiana nonché campo di prova televisivo per
registi, attori, miti dell’epoca. Una rivoluzione targata 1957 che per vent'anni ha contribuito a creare l’immaginario, il gusto e l’arte pubblicitaria della
nostra nazione. Aggiungerei anche diffondere una certa dose di sicurezza perché si sapeva
che Carosello aveva delle regole ferree per dividere siparietto e pubblicità nessuno cercava di abbindolarti senza essere palese. Tutti cercavano idee innovative per accederci altrimenti lasciavi proprio perdere.
Ieri sera, dopo trentasei anni, il cugino 2.0 di
Carosello ha debuttato su Rai Uno alle 21.12 con qualche minuto di ritardo che
“fa molto divo”. Sigla originale per l’inizio incorniciata da grafica reloaded e
puff siamo nel bianco e nero. Dopo qualche secondo capisco che non è novità ma
riciclo di una storia frammentata che non fa ridere di cuore come m’immagino
abbiano fatto i miei in versione bambini ma mi lascia abbastanza spiazzata.
Finita la sequenza contorta del “gigante”, che ci pensa lui, appare il solito spot
della Nutella e la mia domanda: “Mamma ma era così?”. Prima dell’arrivo della
risposta attacca lo spot wind con tanto di scritta pubblicità nell'angolo. Tale
e quale a quanto abbiamo visto in questi giorni. Solo Adam Levine e la sua
daylight mi danno un po’ di sicurezza nel caos. Arriva poi lo spot di Eni con
la storiella della lucertola alla ricerca di una luce continua. Lì finalmente
intravedo qualche sprazzo di racconto dei bambini del ’50 e lo sforzo di Conad
di continuare la sua storia della freschezza che nello spot classico è resa in
breve. Nel giro di tre minuti si conclude e appaiono le informazioni utili pre
puntata commissario Montalbano.
Decisamente mi aspettavo di più. Più glamour, più
storytelling, più novità. Forse perché ho assistito al lancio stile primissima
tv dello spot di Chanel n 5 girato da Baz Luhrmann nel 2004? Forse perché sono cresciuta con la lunga storia delle tre ragazze vagabonde della Tim che si facevano inseguire per mezza Italia e
dovevi veder lo spot per capire quale sarebbe stata la prossima tappa? Forse
perché dopo questo Carosello ho girato su Fox Life e sono rimasta incantata
vedendo lo spot Dior che tira fuori le icone del passato nella splendida sala
degli specchi di Versailles dicendomi “Questo è reloaded”?
Caro Carosello, mi rifiuto di andare a nanna dopo la tua
trasmissione e ti do io (ragazza targata anni’80 e cresciuta a pane e mtv) un
consiglio: osa. Osa dando un buon esempio di creatività, storia e innovazione,
cerca di dare un po’ di sogno a noi disillusi del 2013. Sei tornato per questo
no? Un mito quando torna deve avere un’entrata trionfale in grande spolvero, non
un timido approccio. Ce l’ha insegnato Chanel con Baz Luhrmann nel 2004 non
possiamo restituirgli il favore? Poi, Caro, se non osi tu che sei un mito e hai fondato l'arte pubblicitaria in Italia chi dovrebbe farlo? Sei tornato per insegnare non per passare inosservato no?
Per cui Caro Reloaded ti aspetto domani alle 21.10 su
rai uno sperando che il mio messaggio ti sia arrivato forte e chiaro. Non si accettano altre delusioni.
AGGIORNAMENTO DEL 7/05/13 h 23:27... non ci siamo, il cugino di Carosello prende un not enjoy categorico. Spero che qualcuno in Rai mi ascolti e mi smentisca con i fatti! Articolo "aspettando Carosello" di Vanity Fair: http://www.vanityfair.it/show/tv/13/05/06/carosello-reloaded-torna-in-tv
Ogni feedback e ogni idea è preziosa: grazie per il tuo commento!:)
Cioccobiscotti
17:26
Vale
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Cacao meravigliao
Abbiamo il sole, il ricettario di
Crea e Decora e gli ingredienti: cosa aspettiamo? Diamoci subito da fare e
cuciniamo delle leccornie per accompagnare il caffè pre-uscita del sabato o la
colazione pigra della domenica con questa ricetta a base di cioccolato molto easy ma d’effetto.
Ecco cosa occorre:
- 200gr di burro
- 200 gr di zucchero
- 1 uovo
- 350 gr di farina
- 50 gr di cacao amaro in polvere
- stampini di diverse forme
- ciotola, mestolo, mattarello e
setaccio
- pellicola trasparente
Per prima cosa montate zucchero e
burro insieme per ottenere una bella crema soffice e profumata. Unite l’uovo e
amalgamate bene. Setacciate farina e cacao insieme intervallando la caduta con
una bella mescolata per unire bene gli ingredienti. Quando avete finito
lavorate bene l’impasto e formate una palla o un panetto da coprire con la
pellicola trasparente. Mettete il tutto in frigo per un’ora.
Al termine dell’ora, accendete il
forno a 180° per farlo riscaldare e
intanto preparatevi a tirare l’impasto che dovrà avere uno spessore di 4 mm. Il
mio consiglio è di stendere una parte della pasta direttamente sulla
carta da forno che metterete sulla placca così avrete meno problemi nel
trasferimento dei biscotti dal tavolo infarinato alla teglia. Una volta steso l’impasto
sbizzarritevi con le formine e recuperate l’eventuale eccesso per creare un
altro biscotto. Una volta disposti sulla placca fateli cuocere per 8-12 minuti.
Per decorare i vostri biscotti al cioccolato fateli raffreddare
bene e sbizzarritevi con glassa o pasta di zucchero se riuscite a non
mangiarli prima! Se invece volete una decorazione semplice ma d'effetto potete comprare delle stelline di zucchero e disporlea vostro piacimento sul biscotto ancor prima di infornarlo. Ovviamente con le stelline di zucchero l’effetto pan di
stelle è assicurato.
Facile, buona e d'effetto...decisamente una ricetta da enjoy!
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Sono una gran curiosa, un generatore d'idee, una nativa digitale, una English lover, una social media addicted...perchè non unire tutto questo in un blog?
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