Paperman

17:28 Vale 0 Comments

Se solo avessimo il vento favorevole..


Per caso sulla mia home di facebook ho visto questo video condiviso da un’amica con il commento “troppo carino”. Praticamente un invito a vederlo per una curiosa come me. Apro il link e grande sorpresa: è un corto Disney che,  come ben sanno zie, bambini e genitori, la nota casa di produzione posiziona appena prima dei film per placare l’attesa degli spettatori. Ovviamente questo è quello trasmesso prima di Ralph Spaccatutto che non sono andata a vedere, quindi play.

La storia è carina, romantica e i disegni sono ben fatti, tanto belli che ti verrebbe voglia di prendere carta e matita e provare a rifarli anche se sei completamente negato in disegno! Ma non sono la storia e la sua semplicità ad avermi sorpreso. Mi ha sorpreso (ad eccezione per un segnetto su un foglio) la totale assenza di colore e il messaggio che si porta dietro questa scelta. Disney, il mondo più colorato e fantasioso per eccellenza vira verso il bianco e nero assoluto. Siamo veramente in tempi grigi se anche la casa dei sogni si lascia alle spalle anni e anni di colori e punta dritta all’oscar così austera.  

Eppure la storia parla chiaro: siamo in tempi grigi dove tutto è spento ma solo due cose possono salvarci: una è l’amore (e si sa, d’altra parte è sempre Disney a raccontare) ma l’altra, non dimentichiamocelo, è il vento propizio che arriva dopo che ci abbiamo provato, provato e riprovato. Ah se solo avessimo un po’ di vento favorevole!

Mentre aspettate un po’ di vento come me, enjoy il bellissimo corto qui sotto.


P.s. link della mia amica: http://www.ilpost.it/2013/01/31/paperman-il-cortometraggio-disney-candidato-alloscar/

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Il diario di Carrie

16:35 Vale 0 Comments

Un libro per imparare a distinguersi

Trovate questo libro dalla copertina sgargiante, con quel tocco di fuxia un po' teen ma sempre un po' glamour e vi chiedete “è un libro per me?”. Leggete il nome della scrittrice “Candace Bushnell” e vi torna in mente Sex and the city… non la serie, ma il libro confusionario e frammentato che vi ha fatto voglia di interromperlo all'inizio. A quel punto avete due opzioni: leggete la trama e vi buttate nell’acquisto “vada come vada”; riappoggiate il libro e fate le intellettuali andando verso la saggistica.

La mia opzione è stata “leggiamo le prime pagine, magari ha imparato a scrivere una storia”. Bene, ora, a distanza di tempo, dopo averlo letto e vissuto tutto d’un fiato, posso affermare che se acquisterete quel libro vi troverete tra le mani gli anni'80 e la formazione tra paure, dubbi e fraintendimenti di una donna che rivoluzionerà la Manhattan dei giorni nostri.

Ben lontanto dai precedenti, è un libro scritto in modo scorrevole e divertente che si fa leggere in breve tempo. La storia è dolce, sensibile e vi metterà davanti ad una Carrie di campagna, che ama scrivere, fa nuoto agonistico ed è ragazzina cresciuta senza la mamma alla scoperta di un mondo da cui vuole di più. Nel girare le pagine, sentivo l'eco della colonna sonora di Footloose, immaginavo i personaggi con quel look un po' camicia a quadri, elastici per capelli sgargianti inguardabili e chiodo. Descrive bene quel mondo leggero e un po' oltraggioso dell'epoca. Leggendo vi torneranno in mente anche i vostri problemi da adolescente che da grandi si accolgono con un sorriso. Vi piacerà e vi sorprenderà allo stesso tempo, perché constaterete che nonostante oggi Carrie sia sinonimo di una donna tutto fuorché timida e insicura, nonostante siate nate alla fine di quegli anni e quindi gli’80 non li avete vissuti propriamente… i problemi sono sempre gli stessi e la soluzione è sempre distinguersi e seguire i propri sogni fino all'ultimo! Costi quel che costi.

Non a caso questo best seller è diventato la serie The Carrie diaries, le cui prime tre puntate sono andate in onda sul canale americano CW proprio a partire dal 4 gennaio di quest’anno e già partono i paragoni con serial epocali al pari di Gossip Girl, The OC ai tempi e così via. Sarà il mondo di quasi trent’anni fa ma la “lezione” vale ancora oggi e la leggerezza che c'era, è quella che stiamo disperatamente cercando di mantenere.

Lo adorerete e sono sicura che una volta letto, correrete a prenderne il seguito (Summer and the city) per curiosare come sarà la giovane Carrie nella City e leggere dell'incontro con le sue amiche di sempre: Samantha, Miranda e Charlotte...ovviamente versione anni'80!

Enjoy it senza ritegno!

Titolo, autrice e casa editrice: Il diario di Carrie,  Candace Bushnell , piemme editori


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The Renovators

15:56 Vale 0 Comments

Spunti per il fai da te

Confesso: adoro i reality dove si fa qualcosa. Con questo non intendo piccole sfide tra aspiranti tronisti e olgettine…intendo proprio spadellamenti in cucine diverse, abiti tagliati da stilisti in erba, modelle che imparano a posare o sfilare; insomma quelli che mentre li vedi ti insegnano un po’ i trucchetti del mestiere e ti fanno ammirare l’arte artigianale che non tutti immaginiamo. Tra i miei primi amori di questo genere "à la americana" (come li chiamo io) ci sono Project Runway diretto da Heidi Klum, tanto spietato quanto innovativo, e Hell’s Kitchen nella versione più sboccata e critica di Chef Ramsey. Purtroppo per un insieme di avvenimenti (fine stagioni, spostamento orari trasmissioni e così via) ho perso la buona abitudine di seguire questo genere….fino a quando mi sono imbattuta in una puntata di The Renovators su Cielo.

Il primo sussulto al cuore l’ho avuto vedendo la grafica geniale della sigla: il martello a T che spacca la R per creare un logo sovrapposto alla Vuitton, che dire? Stupendo! Il secondo sussulto è arrivato vedendo la spettacolarità di quel che realizzano i concorrenti: tavolini, bagni, specchi o giardini? Non importa l'oggeto, il design e la creatività la fanno sempre da padrone. 

Per darvi un’idea della trama ecco gli elementi chiave: Australia, appassionati e filo-professionisti del settore ristrutturazione si sfidano in 6 squadre diverse su 6 progetti di ristrutturazione differenti in genere e tema. Ovviamente per una ristrutturazione completa di una casa non si può impiegare una puntata di 1h massimo e usare un team di 4/6 persone, per cui (altra genialata) questo diventa l’obiettivo intermedio prima del premio miglior restauratore d'Australia e ovviamente i soldi. Per completare l'obiettivo intermedio, le squadre si sfidano per vincere delle prove più brevi (in vari campi della ristrutturazione) che, valutate da giudici professionisti famosi nel panorama australiano, fanno ottenere una giornata di lavoro di tutti i concorrenti. Questa giornata viene spesa nel progetto che ha vinto la sfida breve mentre due concorrenti della squadra perdente affrontano uno stress test per l’eliminazione.

La parte più affascinante è che sotto ai nostri occhi ci sono idee d’arredamento di ogni tipo che con qualche rivisitazione (e dovuta semplificazione) possono essere sfruttate da noi telespettatori per casa nostra. O se il vostro spirito artigiano è pari a zero vi dà un'utile lezione di stile che aiuta se siete in procinto di spostare mobili, girare il divano o semplicemente comprare le piante del balcone.

Bellissimo. 
Dio salvi chi ha capito che l’artigianalità è più spettacolare del reality dei nullafacenti!

Per me The Renovators sta diventando un appuntamento fisso, spero lo diventi anche per voi intanto enjoy it alle 13:00 (o 16:30) su Cielo!

Per maggiori info e magari anche qualche news sulle vecchie puntate date uno sguardo a questi siti:

Oppure buon cinguettio con #therenovators

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La collezionista di ricette segrete

09:51 Vale 0 Comments


Un libro che affascina


A volte cerchiamo un bel libro per farci sorprendere con un po’ di fascino, un po’ di intrigo ma soprattutto per lasciarci un buon motivo per ricordarcelo. La collezionista di ricette segrete è questo: un libro che affascina.

L’ho preso in prestito in biblioteca semplicemente perché la copertina aveva una foto che mi colpiva e la trama sembrava abbastanza “chick lit” per non essere impegnativa. Quanto di più contrario: dietro la classica storia di due sorelle diverse per carattere e scelte di vita si nascondono tre storie d’amore che s’intrecciano alla passione per il collezionismo, la cucina e gli ideali del nostro tempo. Il tutto condito da un’analisi sociologica nella California della new economy con aziende informatiche pronte ad esplodere nella bolla speculativa e attivisti new age con i loro sit-in impossibili.

Ma non fatevi ingannare: la forza del libro è proprio l’evolversi dei fatti che l’autrice, Allegra Goodman, sapientemente racconta mescolando il frenetico vivere moderno e la lentezza del piacere della ri-scoperta del buono rendendo la lettura intrigante, gustosa...ma non vi svelo altro perchè è un libro da assaporare pagina per pagina, come morso dopo morso ci godiamo una pesca matura prima dell’ora di cena in una calda sera d’estate. 

Enjoy it!

Titolo, autrice e casa editrice: La collezionista di ricette segrete, Allegra Goodman, Newton Compton Editori

P.s. avevo ragione o no sulla foto di copertina?!!?

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Quello che so sull’amore

15:17 Vale 0 Comments

Romantico e vero, forse troppo


Primo film romantico del 2013 con cast stellare e nuova prova di Muccino nel mondo dei giganti del cinema. La mia generale impressione è che convince a metà: il cast è valido ma se Butler, Biel (straordinariamente brava), Dennis Quaid e Zeta Jones piacciono non si capisce bene il ruolo di Uma Thurman che è solo abbozzato e non la fa esprimere appieno. Mah.
La storia, invece, è ben raccontata, profonda quanto basta e con il protagonista sempre un po’ alla ricerca della maturità à la Muccino.  L’ex calciatore, però, è di più: è l’arrivo dell’outsider che fa crollare la perfezione del piccolo mondo della cittadina americana, il fascino dello straniero che seduce ma soprattutto il papà che sbaglia e lo ammette. Per questo piace. Il problema è che non riesce ad emanare quello splendore che ci si aspetta dal trailer: non è né puramente commedia da ridere né drammatico, semplicemente è un racconto di crescita raccontato nel più vero dei modi, senza la patina di irrealtà che ha il mondo hollywoodiano. Insomma non fa sognare ma fa concordare con il protagonista e le sue scelte.

A voi l’ultima decisione: vederlo al cinema per aiutare i nostri registi ad emergere e tornare con nuove idee o goderselo tranquillamente sul divano con un dolce tra le mani?

In ogni caso enjoy it!


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Django Unchained

16:31 Vale 1 Comments

Convincetevi ad andarlo a vedere perché ne vale la pena


Alzatevi dal divano perché il cast è eccezionale: con un Jamie Fox eroico e dannatamente sexy, un Waltz argutissimo buono, un Di Caprio gentiluomo spietato e un Jackson irriconoscibilmente sadico...tutti da adorare! 

Uscite di casa perché la storia vale e, nonostante l’alternanza con la fotografia cruenta tipica di Tarantino, vorrete a tutti i costi sapere le sorti della bella Hilde (Kerry Washington) e capire come i due protagonisti compieranno l’impresa. 

Comprate il biglietto perché per quasi tre ore assisterete ad una storia ben raccontata, piena di sentimenti che vi rimarrà impressa e un po’ vi farà riflettere su come il potere logora e come si possono cambiare le carte in tavola con il giusto aiuto.
Chi ha sempre seguito il genere western probabilmente lo troverà un po' troppo violento e una musica un po' sopra le righe ma i paesaggi e il sapore sono quelli della "vecchia guardia"; chi ama Tarantino rimarrà stupito nel vedere una storia di sottofondo così romantica e piena di valori, chi ama le storie romantiche….beh portatevi un cuscino per le scene più sanguinolente e godetevi il racconto dal punto di vista macho!;) 
Non importa a quale categoria appartenete: uscendo dal cinema ne sarete entusiasti e vi chiederete come si chiama la favolosa canzone di John Legend che canticchierete. 

Il giorno dopo vi ritroverete a parlarne con tutti perchè vi ha stupito e googlerete buona parte delle menzioni del film.

Enjoy it!


Ah per chi l’ha visto:
- Alexandre Dumas era un grand'uomo dell’800 bianco candeggina!;)
- La canzone di John Legend si chiama "Who did that to you?"

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