Ma che bella sorpresa

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Che un film con Claudio Bisio sia sinonimo di bella trama e risate l'avevamo già capito con benvenuto presidente e confusi e felici. Con Ma che bella sorpresa invece ne abbiamo la certezza. Un film carino, dolce al punto giusto e pieno di risate a fin di bene che si risolvono con la solita piccola riflessione della commedia lasciando lo spettatore soddisfatto. In questo caso poi lo spettatore si ritrova soddisfatto anche per altre ragioni...ma prima vediamo la trama!

Ma che bella sorpresa racconta la storia del sognatore insegnante Guido che vive nella bella Napoli dopo aver deciso il trasferimento per amore. Proprio questo però è il problema: la storica fidanzata Anna lo lascia per uno skipper belga e lui cade in una fortissima depressione finché alla sua porta bussa la donna perfetta: Silvia (interpretata da Chiara Baschetti). Inizia un amore folle che ingelosisce ancor di più la vicina (Valentina Lodovini) segretamente innamorata del buon insegnante "milanese" finché non si palesa la grande verità: Silvia è troppo perfetta per essere vera. Dovranno essere l'amico Paolo (Frank Matano) e i genitori di Guido (due splendidi Ornella Vanoni e Renato Pozzetto) o la vicina a risvegliare il bell'innamorato?

Una trama che porta il cast a sfidare il meglio di se stessi nel rendere reale anche ciò che non lo è e regalando una grande interpretazione allo spettatore. Oltre a Bisio che anche questa volta riesce a indossare al meglio i panni del protagonista, anche Valentina Lodovini si rivela straordinaria. Uscita come da una pubblicità di Dolce e Gabbana ma ancora più verace e naturale, la Lodovini interpreta alla perfezione la donna vera che si contrappone alla bellezza statuaria e statica della brava Baschetti. Una sfida  interessante anche sotto il punto di vista sociologico...ma non c'è tempo di analizzarla perché nel film c'è un altro grande elemento che farà impazzire il pubblico: il cameo della Vanoni e di Pozzetto.  

Ironici e pungenti danno alla commedia quel tocco di retrò e "benfatto" che da tempo non si vedeva in un film come questo. Vederli immedesimati nella storia è un toccasana e la ciliegina sulla torta di una commedia da guardare ogni volta ci si voglia concedere 91 minuti di risate no stop.

Enjoy dolcemente e giocando con l'immaginazione!

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50 sfumature di grigio

23:24 Vale 0 Comments

La colonna sonora

Il film dell'anno e lo scandalo generazionale che tutti aspettavano di vedere nelle sale. Si narra di deliri di ragazzini con in mano la carta d'identità per dimostrare la loro età e di adulti che sono scoppiati a ridere alle scene più bollenti. Di stampa che ha deriso il film e di donne che hanno perso il controllo per Mr. Grey e della saga inventata dalla scrittrice EL James. La verità è che il film di per sé non è Nè il film che si aspetterebbero i maschietti né il film che vorrebbero le femminucce. Né un capolavoro, né una versione poco fedele, né tanto meno un film che può arrivare ad un enjoy pieno o un not enjoy totale. Per questo in questo post anziché avere l'ennesima recensione di 50 sfumature di grigio à la cinematic, ci sarà l'unico vero aspetto che colpisce e merita di essere menzionato: la musica.

Proprio la musica è l'unico elemento che riesce a catturare lo spettatore e farlo innamorare in un misto di eleganti reinterpretazioni e pezzi nuovi votati alla bellezza della musica pop e ad alcuni ritmi che lasciano spazio al sogno (in qualunque sfumatura vogliate interpretarlo). Ecco perché parleremo del sopraffino capolavoro di Danny Elfman nel comporre una soundtrack degna di un oscar un po' come tutti i suoi lavori precedenti ( La fabbrica di cioccolato,  Men In Black e Mission Impossible solo per citarne alcuni). 

Nella colonna sonora di 50 sfumature di grigio, la prima grande chicca da ascoltare a volume pieno è decisamente l'elegante versione di "I put a spell on you" cantata dalla soave voce di Annie Lennox. Un pezzo di fascino e magia paragonabile solo alla bellissima Witchcraft che spunta a metà del film in originale con The Voice, Frank Sinatra. 

Tra le rivisitazioni anche Crazy in love cantata da Beyoncé con una maturità diversa rispetto alla briosa versione originale e ancora più intensa della versione della cover utilizzata in Il grande Gatsby. La colonna sonora continua anche con un altro pezzo della front woman delle ex Destiny's child: Hunted utilizzata spesso nei trailer o teaser del film.

Tra le novità più fresce e decisamente degne di nota l'incalzante Earned it di The Weeknd che è un invito ad un pas des deux per gli addetti alle coreografie e una canzone assolutamente da ballare almeno una volta in salotto con la propria dolce metà. Esattamente come la leggera Love me like you do di Ellie Goulding scelta da Danny Elfman per il momento più adrenalinico del volo in aliante dei due protagonisti. Inutile dirlo che questa diventerà anche la colonna sonora dei vostri un filo più veri viaggi in auto per un weekend fuori porta. 

Anche il tocco di Sia in Salted wound da quel tocco particolare ad una colonna sonora che pesca dal repertorio, ricanta e ripropone sotto diverse spoglie pezzi che si tendono ad amare ancora prima di sentirli abbinati alla scena madre che sottolineano. Totalmente alla Danny Elfman. 

Un mix orecchiabile che si conclude con i grandi motivi di Danny Elfman che firmano l'ennesimo suo successo musicale e la certezza che di questo film rimarranno più i dettagli che hanno contribuito a renderlo famoso e desiderato che neanche la trama in sé. L'augurio è che nel sequel (già annunciato dal finale del primo capitolo) ci sia sempre questo straordinario compositore a firmare le 50 sfumature di note che ci aspettiamo di sentire! 


Enjoy la playlist e attendo il vostro commento per sapere se anche per voi è stato il dettaglio degno di nota di 50 sfumature di grigio!

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Cenerentola

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La favola che aspettavamo!

C'è mai stata una storia in grado di attrarre al cinema migliaia e migliaia di persone nel mondo? Una storia talmente sentita che anche se sai come va a finire e hai già visto parecchi film che la trattavano riesce a farti alzare dalla sedia e dire: "devo assolutamente organizzare l'uscita cinema"! No? Eppure il nuovo film Disney, Cenerentola, è riuscita in questo intento e nell'emozionare il mondo con il suo mantra "sii gentile e abbi coraggio" dopo oltre sessant'anni dalla sua prima apparizione al cinema in versione lungo metraggio.

Un grande evento che per una volta riporta al cinema mamme, piccole principesse e qualche papà a vedere la storia più dolce della fanciulla che da stracciona riesce a cambiare il suo destino diventando la meravigliosa regina che si merita di essere. Ma come è realmente questa versione diretta da Kenneth Branagh? E' davvero in grado di far sognare come promette?

Non partiremo dalla trama che tutti conoscono  ma dal cast che ha dato un volto e carattere ai personaggi che avevamo dimenticato. Senza ombra di dubbio la scelta è stata vincente sin dal momento che si è capito che ci sarebbero stati grandi big come Cate Blanchett, Helena Bonham Carter, quando poi sono stati aggiunti la star inglese Lily James e Richard Madden (provenienti dal mondo delle serie tv più seguite come Abbey Dawn Road e Il trono di spade) ovviamente il richiamo è stato troppo forte per qualunque fan. 

La cosa interessante da notare è come le grandi star siano finiti nei ruoli meno "papabili" consacrandole al massimo e lasciando i ruoli di punta ai giovani lasciandoli esprimere al massimo in loro contrapposizione. Ovviamente inutile dirlo che una matrigna cattiva come quella impersonata da Cate Blanchett non si è mai vista grazie al tocco da diva e di classe che solo l'attrice è riuscita a darle. Talmente brava che veniva voglia di applaudirla dopo ogni battuta. Esattamente come la fata madrina proposta dalla stravagante Helena Bonham Carter che dopo la battuta "le scarpe mi riescono piuttosto bene" è diventata il mito indiscusso di tutte le fashioniste del mondo.

Non è solo il cast che però rende l'interpretazione fedele all'originale e lascia spazio al sogno. L'intera fotografia e certosina reinterpretazione di scenari è un invito puro al sogno e al credere nella magia. Stupendi i colori delle scene, i costumi unici e la natura enfatizzata al suo massimo splendore (difficilmente riuscirete a levarvi dagli occhi il colore della foresta quando Cenerentola scappa o il colore del cielo verso il finale). Anche gli effetti speciali s'inseriscono in modo "quasi naturale" facendo per qualche minuto credere allo spettatore di vedere una magia a tutti gli effetti. 

Unica differenza rispetto all'originale è che effettivamente ci sono molte meno canzoni e quelle che ci sono risultano essere poco famose, ma riescono lo stesso ad essere il giusto sottofondo a supporto dei dialoghi forbiti e alle battute ben riuscite della sceneggiatura.

Un classico che diventa realtà e una promessa mantenuta dalla Disney di averci fatto sognare esattamente come in Maleficent, anzi un po' di più perché, come al solito, Cenerentola riesce a influire sulla cultura di un po' di tutti. D'altra parte se le donne amano le scarpe e aspettano il principe azzurro è anche un po' colpa di Cenerentola! In definitiva il film è esattamente la storia che aspettavamo di vedere per dare a questo 2015 una connotazione definitiva: l'anno della gentilezza e in cui con un po' di coraggio i sogni possono diventare realtà! 

Per cui enjoy lo spettacolo di questo film Disney che è un'invito al sogno e a lasciarvi cullare dalla magia per 112 minuti!




P.s. se come me avevate di fianco adulti chiacchieroni che all'inizio del film iniziano a disturbare, vi assicuro che non è cattiveria sperare che la matrigna di Cenerentola li chiuda in soffitta al ritorno a casa! ;)

P.s. 2: 

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Mortdecai

22:55 Vale 0 Comments


Il film buffo

Mordecai. Eh si non lo si può definire diversamente: Mordecai è un film buffo. Non è una commedia, non un film comico e nemmeno un film per bambini o demenziale. 
È a tutti gli effetti un film buffo di quelli con una buona trama sostenuta da un grande cast che gioca a fare le macchiette e registi che si sbizzarriscono con colori e effetti speciali che si mescolano alla grafica. Un film buffo, come la pantera rosa con Steve Martin. Ma molto più inglese.

Facciamo un passo indietro e analizziamo la trama che vede Johnny Depp protagonista nel ruolo di mercante d'arte un po' furbacchiotto di nome Charles Mortdecai. Grande evento del film sembra essere l'idea di questo personaggio sopra le righe di aver fatto crescere degli improbabili baffi settecenteschi per poter dare un nuovo corso alla sua realtà che si palesa essere un fallimento. Tra montagne di debiti e qualche acquirente un po' troppo infuriato, Mortdecai è sull'orlo della bancarotta e la moglie Johanna (interpretata da  Gwyneth Paltrow sempre più bella e in forma) decide di vendere tutti i patrimoni della propria casa nella campagna inglese. Il destino vuole, però, bussa alla sua porta sotto forma dell'Ispettore Martland (un dolcissimo e comicissimo Ewan McGregor) con un caso riguardante un dipinto rubato, l'omicidio di una restauratrice e la richiesta di aiutarlo in cambio del saldo del suo debito allo stato.

S'innesca un insieme di rocambolesche avventure grazie anche al fido domestico Jock Strapp (Paul Bettany in versione senza cilicio dopo Il codice da Vinci*) in un mix tra contentinenti, colori e effetti speciali per dare più ritmo alla storia. 

Nel complesso un film ben fatto e con la componente buffa in primo piano che fa sorridere vedendo grandi volti del cinema giocare nei propri ruoli. Non aspettatevi però un super film. Prendetelo più per enjoy qualche serata dopo una giornata pensate o per concedervi un po' di spensieratezza. Ah vietati i gossip sulle battute finali dedicate ai coniugi da Johnny Depp e Gwyneth Paltrow!





* Paul Bettany e Ewan McGregor erano insieme ne Il codice Da Vinci come cattivi. 

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Masterchef Italia 4: dodicesima puntata

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La finale


Ce l'hanno fatta attendere, ce l'hanno sminuita e addirittura spoilerata, ma quando è arrivata la finale di Masterchef Italia 4 è stata davvero un momento da enjoy. Di quelli che vuoi vedere e vivere anche se sai già come vanno a finire, di quelli che non ti interessa il risultato ma come ci sei arrivato perché dopo 11 puntate ormai vuoi vedere l'idea è le reazioni più che il vincitore.
La dodicesima puntata di Masterchef 4 inoltre ha messo in campo tre tra i più bravi finalisti di sempre che avrebbero potuto varcare la soglia della cucina e scambiarsi il proprio libro per gli autografi e farsi una chiacchiera davanti ai fornelli come l'ultimo giorno di scuola. Invece è stata combattuta fino all'ultimo regalando assaggi da favola ai giudici e l'occasione di dire la loro ai fan. Vediamo quindi come Stefano, Nicolò e Amelia si sono conquistati il titolo finale è la memoria dei fan. 

Misterybox

La mistery box della finale inizia con una gran sorpresa: uno specchio. Niente ingredienti e niente tipi di cotture ma una sfida a guardarsi dopo un'esperienza così totalizzante come quella di Masterchef. Ritroviamo un Nicolò uomo e non più "bimbominkia", un'Amelia finalmente consapevole del suo talento e Uno Stefano che sa che questa è la sua occasione è deve solo allungarsi ad afferrarla. 
Dire che i fb sono d'accordo con tutti e tre e come i giudici hanno l'imbarazzo di chi tifare è poco. 
Inizia la sfida è i tre finalisti devono preparare un piatto che li rappresenti. S'inizia no le preparazioni e tutti e tre sembrano aver un nuovo modo di cucinare tra rischi ( Amelia), coraggio (Stefano) e nuovo brio (Nicolò ) e nel frattempo troviamo le vere motivazioni e aspirazioni dei cuochi. 
L'assaggio, però, porta ccon se uno dei migliori Master moment di sempre: Chef Cracco rivela a Nicolò che a 21 anni lui non era così bravo. Un complimento che fa il giro della rete e...dona la vittoria della prova proprio al bambino prodigio della cucina, come l'ha definito Federica in qualche puntata fa.

Invention test

Bastianich invita Nicolò nella dispensa e fa sapere che all'orizzonte ci sarà un grandissimo vantaggio. Nicolò rivela anche che non vuole eliminare un concorrente ma vuole sfidarsi a faccia aperta con Stefano. 
Chef Barbierii traduce una delle chef più famose al mondo: Rosanna Marziale, rappresentante della mozzarella di bufala campana nel mondo. Nicolò si ritrova davanti a tre ricette top che umani non possono neanche immaginare: palla di mozzarella ripiena, pizza di mozzarella e un piatto di mare con latticello di mozzarella e nero di seppia.
Nicolò sceglierà per sé la pizza al contrario e affiderà la palla di mozzarella ad Amelia e il piatto di mare a Stefano.
Il problema è che i due concorrenti potranno solo assaggiare e fare 3 sole domande. Amelia purtroppo fa le domande sbagliate e la stessa Rossana sembra essere in panico più di lei perché non può suggerirle di più! 
Si parte a cucinare ma si capisce che Amelia e Stefano stanno facendo degli errori perché non hanno avuto la possibilità di chiedere di più e la stessa chef passando tra i banconi a stento trattiene la lingua. 
Agli assaggi Nicolò brilla e porta a casa un altro complimento perché secondo la chef neanche i suoi aiuti riescono a fare una replica così il primo giorno di lavoro. Amelia, invece, sorprende la chef perché nonostante non abbia fatto le domande giuste è riuscita a fare un ottimo risultato. Anche Bastianich le dice di avere fatto qualche errore ma vheè riuscita in una grande impresa. Stefano arriva arrabbiato perché manca il crostino di pane ma prende lo stesso i complimenti della chef e una piccola sgridata da Chef Cracco.

Alla fine purtroppo la dolcissima, bravissima e unica Amelia è la terza finalista di Masterchef Italia 4 e con tutto il cuore tutta l'Italia spera che lei finisca tra le cucine di chef Barbieri e la standing ovation per lei è totale. Come l'abbraccio dei compagni di sfida è dei giudici che le ripetono che ha davvero talento. 

Finale 

Eccoli lì: da una parte l' irruenza innovatrice di Nicolò e dall' altra la riflessione unita alla voglia di riscatto di Stefano. I 20 contro i 40. Uno scontro tra generazioni, tra due modi di vivere la cucina e soprattutto due grandi menù degustazione di 7 portate da preparare. Il duello sta per iniziare e i due concorrenti vengono sommersi dall'affetto dei famigliari e dall'apprezzamento del papà a Nicolò.

Non si ha, però, troppo tempo perché i giudici sono curiosi e dall' alto gli ex concorrenti tifano a gran voce. Stefano ha deciso di preparare un menù che rispecchi il suo percorso espressivo da timida prova a volontà di essere Masterchef. Nicolò punterà su i 50 km che lo dividono da Milano e che ha fatto per arrivare a conquistare il titolo. 

Entrambi, però, dovranno preparare 7 portate completamente da soli e il primo che finisce il piatto del round potrà suonare e consegnare l'assaggio ai giudici. Non solo gara di bravura ma anche di tempo e capacità di organizzazione. 

Dire che è stata una finale da top con colpi di scena uno dietro l'altro è poco. Addirittura gli stessi giudici non credevano di essere presenti ad assistere una cosa del genere da quanto i piatti erano buoni, creativi e innovativi. Infatti nel vero finale hanno dedicato proprio ai due concorrenti il palco d'onore e hanno incoronato il quarto masterchef d'Italia, Stefano.

Grande grande edizione. C'è quasi voglia di rivederla in barba agli spoileroni!;) 

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Masterchef 4: undicesima puntata

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La semifinale

E se l'anno scorso avevo la maledizione delle prime puntate (per cui iniziavo ad appassionarmi ai programmi tv come Masterchef Italia sempre dal secondo episodio e mai dal primo) quest'anno ho quella della finale. Nei momenti salienti in cui devo tifare i miei preferiti mi ritrovo incastrata in qualche altro evento e...tifo in silenzio da lontano! L'undicesima puntata dove i quattro finalisti di Masterchef Italia 4 dovevano affrontarsi con il solo scopo di mandare a casa Paolo, ho dovuto vederla in on demand analizzandola passo per passo e enjoy il tanto decantato momento post spoiler. In ogni caso ecco il recap che tutti aspettiamo in attesa di una vittoria (mannaggia agli spoiler) già annunciata e del vedere quelli che all'inizio di questa stagione erano solo brillanti promesse diventare i cuochi che domani vorremmo incontrare nel nostro ristorante preferito. Ecco quindi il recap dell'undicesima puntata di Masterchef 4.

Mistery box

Per la prima volta i concorrenti vengono accolti con la sensazione che finalmente sono arrivati tra i migliori e lì a due passi dal titolo. Proprio per questo i giudici decidono di dar loro una ricompensa per tutti gli sforzi fatti durante il cammino. Una ricompensa di ben 5 euro. Con questi soldi Amelia (unica donna in finale), Stefano, Nicolò e Paolo dovranno acquistare gli ingredienti per realizzare un piatto degno della cucina di Masterchef.
Per la prima volta si trovano i prezzi in dispensa e i concorrenti in soli 5 minuti dovranno accaparrarsi tutto il meglio e poi pagare gli chef. 

S'inizia a cucinare incredibilmente Nicolò è il più parsimonioso, poi Stefano (che sta inventando come non mai) mentre Paolo propone un piatto che non convince neanche a casa figurarsi due chef stellati e uno come Joe Bastianich. Amelia, invece, sembra agguerrita e in vena di stupire. Non nasconde la felicità di questa scelta neanche Barbieri quando le si avvicina e inizia ad assaggiare, osservare e a complimentarsi. 

Si arriva alla fine del tempo e anche i giudici notano una certa differenza tra un piatto casalingo (indovinate chi) e tre da ristorante. C'è chi spreca anche prezzi abbinandoli a secondi e si scopre che una cena dei tre giudici in un ipotetico ristorante di Nicolò costerebbe qualcosa come 400 euro. Praticamente da diventare immediatamente partner in affari di Nicolò!;) 

Il vincitore della mistery però è chi non ci si aspetta ossia la favolosa Amelia che ormai conquista tutti e non solo chef Barbieri! 

Invention Test

Arrivata in dispensa per la scelta dei suoi vantaggi, Amelia si trova davanti 4 cloche e immediatamente proclama la sua volontà di mettere in difficoltà Stefano e Nicolò essendo Paolo l'unico che non teme. I giudici ascoltano attentamente il piano, poi, rivelano gli ingredienti: un ombrina, uno scorfano, un pagello e un complicatissimo pesce della tradizione messinese.

Amelia potrà scegliere sia il tipo di pesce che cucinerà lei e i concorrenti rimasti ma soprattutto potrà abbinare a suo piacimento un tipo di cottura consegnando la padella al concorrente. Ci si ritrova con mix ovviamente improbabili come Stefano con scorfano e padella da griglia, Nicolò con cottura in umido per il pesce messinese e Paolo con un pagello da friggere.

Il problema è che i calcoli sembrano sbagliati e il più impanicato di tutti è Paolo che va addirittura a rubare la farina che si è dimenticato di prendere per il suo pesce fritto. Inutile dirlo che chef Barbieri gli farà levare il tutto e non lo perdonerà. Al banco dei giudici però sorprende anche l'assaggio di Amelia. Il suo piatto risulta come un "involtino tamarro" e senza sapore. Lei, come tutti i fan su twitter, sconvolti ritornano a posto in attesa della sentenza finale. 

Chef Cracco annuncia che effettivamente la classe è divisa in due: due piatti da ristorante e due assolutamente lontani. C'è un testa a testa tra Stefano e Niccolò ma è il primo a vincere ottenendo il super vantaggio di andare a cena con Chef Cracco. C'è anche però un prezzo da pagare per questo vantaggio che metterà Stefano a confronto con una cosa mai fatta a Masterchef. Sarà infatti lui, in quanto vincitore dell'invention test, ad assaggiare i piatti di Amelia e Paolo per decretare chi andrà al duello e chi in esterna. 

La vittoria va al piatto di Amelia e il sospiro di sollievo a casa e in tv è palese. 

Esterna

Si arriva a Firenze nel lusso di uno dei famosi Relais & Chateau che hanno sponsorizzato la scorsa puntata con i loro ispettori. I tre concorrenti vengono accolti nella bellezza e iniziano a vivere il loro sogno caricandosi più che mai. Addirittura Nicolò trova gli auguri di Maria e Federica per fargli affrontare la sfida a testa alta, come solo un principe sa fare.  Stefano invece si prepara per la serata con Chef Cracco nel luogo che all'indomani sarà la location della grande sfida: Enoteca Pinchiorri (3 stelle Michelin per intenderci).

I tre concorrenti infatti entreranno per la prima volta in una cucina professionale e staranno alle regole di tre grandi chef coordinati dall'executive chef Annie Feolde. Lei, anche mentore di Cracco, in particolare assegna ad ogni concorrente un piatto con cui confrontarsi oltre che lo chef con cui collaborare.

Stefano, quindi, si ritrova all'antipasto con polpo e gocce di caffè, Nicolò al primo alle prese con picci fatti a mano e burrata e Amelia al secondo che è un'anitra particolarmente difficile da preparare. La volontà, però, non manca e i tre concorrenti brillano sotto l'occhio e i consigli vigili dei tre chef d'esperienza dell'Enoteca Pinchiorri tanto che al temuto assaggio di Annie Feolde passano tutti con ottimi voti. 

Nonostante i complimenti dell'executive chef e la sua rivelazione che tutti sembrano già dei professionisti potrà vincere solo uno. O meglio una, perché Amelia è colei che viene premiata con la vittoria dell'esterna e va diretta al balcone della finale! 

Pressure Test

Il pressure test vede una sfida tra uomini a decretarsi non solo il titolo di miglior gallo nel pollaio ma ovviamente l'ambita balconata accanto ad Amelia. Paolo sembra carico, ma Stefano e Nicolò hanno l'aria di chi ne ha provate tante e non si tira certo indietro davanti ad un pressure. 

I giudici sono orgogliosi di vedere chi è arrivato in finale e fanno sapere a tutti che devono essere contenti del risultato ottenuto. Nel frattempo però Stefano e Nicolò devono affrontarsi in una sfida a base di...panini gourmet! Sotto le loro cloche, infatti, si nascondono tre panini gourment preparati dai giudici per esprimere loro stessi. 
Dal panino dei mille sapori come i viaggi di Chef Barbieri, al club sandwich di Joe Bastianich fino ad arrivare alla michetta milanese nobilitata da Chef Cracco. La sfida sarà che in trenta minuti Stefano e Nicolò dovranno fare tre panini che ritraggano i giudici.

Si parte in grande stile a scegliere gli ingredienti e già si delinea lo scontento di Chef Barbieri quando capisce che viene paragonato alla mortadella da Stefano. Nicolò, intanto, si ingegna su quello da presentare a Joe Bastianich e i tre giudici sono famelicamente alla ricerca di indizi che indichino chi sono.

Si arriva agli assaggi e tra battute, rivelazioni di come i concorrenti vedono i giudici si arriva al secondo classificato per la finale: Stefano. Nicolò si scontra quindi contro Paolo su un cavolfiore ma...a salvare capra e cavoli è.... di nuovo Nicolò che raggiunge la balconata insieme a Stefano e Amelia.

Paolo è comunque vittorioso per aver trovato se stesso e aver imparato ad essere una tigre nel suo mondo di fornelli ed esperimenti oltre a ricevere il titolo di essere l'unico concorrente in 15 edizioni di Masterchef sostenute da Bastianich ad  uscire con un piatto che è il migliore  mai cucinato in tutta il percorso del concorrente.

A ognuno il suo titolo insomma! 

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Diva il musical

23:08 Vale 0 Comments

Sei tu DIVA quando credi in te stesso e combatti per ciò che vuoi


Di tanto in tanto mi piace guardarmi in giro alla ricerca di un bel musical che mi trascini a teatro e mi faccia emozionare come non mai. Tra il buio della sala, le voci degli attori e storie da scoprire, vivere un musical che ti lasci una canzone in testa per un periodo indefinibile è davvero un appuntamento da concedersi una volta l'anno. In questo inizio 2015 ho deciso di affidarmi ad una scelta al buio basandomi solo su nome, qualche interprete e poche note origliate dai video del backstage. La scelta è ricaduta su DIVA - l'amore va in scena con Max Cavallari (parte del duo dei Fichi d'India), Lorenza Mario e Francesco Capodacqua.

Arrivata alla prima, seduta nella sala gremita, alle prime note...si capisce subito che lo spettatore verrà rapito da ritmo e storia senza via d'uscita per tutto il resto dello spettacolo. Anzi si ritroverà a infrangere tutte le regole del teatro e a cantare a voce alta le canzoni note e cercare di canticchiare inedite create appositamente per Diva - l'amore va in scena. Ci si ritrova in un vortice di glitter, storie intrecciate, verità celate, battute spiritose ma soprattutto si è catturati dalle voci del cast che riescono a scuotere anche i più ingessati e a far divertire i più esigenti! Partiamo dalla trama però.

Scatti dalla prima
La storia del musical Diva si svolge attorno a questo locale notturno dove le inibizioni non esistono e si professa la libertà di espressione in ogni sua forma. All'interno la tosta proprietaria Annabel (Lorenza Mario) tiene le fila del business e uno staff che ormai è diventato la sua famiglia. Accanto a lei lo strampalato braccio destro Renée (Max Cavallari) che l'aiuta e la consiglia ricordandole sempre di cogliere il lato ironico della vita. In una situazione tendenzialmente perfetta arrivano a rompere la tranquillità un'aspirante artista (Francesco Capodacqua) e il padrone dispotico dello stabile dove si erge il locale. Il secondo è totalmente intenzionato a mettere a repentaglio tutto richiedendo indietro il locale e usando tutti i mezzi possibili, anche il vendicarsi sulla figlia di Annabel (interpretata dalla favolosa Margherita Rebeggiani che a soli 10 anni tiene testa a tutti!)

Una trama che è il sottofondo perfetto per riscoprire l'energia di grandi pezzi della disco music dalla Conga di Gloria Estafan a We are family delle Sisters Sladge fino alle nuove musiche di Vincenzo Incenzo che rapiscono con i giochi di parole e un ritmo trascinante*. 

Se siete alla ricerca di una storia in grado di emozionarvi e tanta buona musica interpretata magistralmente per vivere un musical tutto da cantare e che vi strappi qualche risata con le battute del fenomenale Max Cavallari, enjoy Diva - L'amore va in scena sin dal video qui sotto:




(per chi l'ha visto...state ancora cercando il testo delle "tabelline"?) 


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